- Estefano Tamburrini
L’accoglienza solidale proposta da Caritas diocesana
Caritas diocesana ritiene indispensabile l’attivazione della Comunità tutta per una risposta efficace all’emergenza profughi provocata dalla guerra in Ucraina.
Una comunità incarnata nei volti di tante famiglie di buona volontà che stanno aprendo le porte delle proprie abitazioni per accogliere chi fugge da un’inutile strage; e che arricchisce sé stessa in quanto riconosce la persona accolta come portatrice di risorse di cui il territorio si può trarre dei benefici.

L’accoglienza rappresenta così un’opportunità per chi viene accolto, per le famiglie e per la città stessa. L’opportunità di farci prossimi, farci umani.
Questo, in sostanza, il senso dell’accoglienza solidale o accoglienza diffusa promossa da Caritas diocesana in continuità con le indicazioni della CEI e in collaborazione con la Prefettura di Modena.
L’accoglienza solidale prevede una durata di tre mesi nei quali sarà possibile una conoscenza delle famiglie incontrate mediante proposte di inclusione sociale.
In questa fase, la Prefettura e la Protezione Civile lavoreranno nella progettazione di risposte abitative sostenibili per le famiglie accolte.
Durante i tre mesi di accoglienza, le spese saranno a carico della famiglia ospitante e di coloro che vorranno farsi prossimi alle necessità delle famiglie accolte.

L’accoglienza solidale è un percorso di partecipazione alla vita della comunità. Alla famiglia che accoglie viene richiesta anche la disponibilità a trascorrere dei momenti di condivisione e socializzazione insieme a chi verrà accolto al fine di facilitarne l’inclusione. A tale proposito, potranno essere attivate delle reti relazionali e realtà territoriali – associazioni, società sportive, scuole, parrocchie – che possano contribuire in questo percorso.
Come Caritas diocesana, riteniamo importante anche il sostegno psicologico a beneficio delle famiglie accolte.
Cosa succede dopo i tre mesi di accoglienza solidale?
Potrebbero configurarsi tre scenari:
La famiglia che conclude il percorso viene presa in carico dal sistema CAS o dal Comune nel SAI, beneficiando anche di un’accoglienza dove, previa ordinanza della Protezione Civile, verrebbero garantiti i servizi essenziali.
Il percorso di accoglienza potrebbe proseguire qualora la famiglia ospitante lo desiderasse. Questo scenario è ancora in fase di progettazione per valutare eventuali, insieme a Caritas Italiana e la Prefettura, eventuali contributi o altre forme di sostegno.
Abbandono spontaneo dell’accoglienza. Questo scenario è sempre probabile: spesso i percorsi migratori sono imprevedibili, soprattutto nel presente caso, dove la scelta di partire è dovuta a una causa fortuita, di guerra.

Domande frequenti:
Cosa deve fare una persona quando arriva?
I cittadini ucraini hanno il permesso di soggiornare per Novanta giorni all’interno dell’UE. Una volta giunti nel territorio, è richiesta la loro presentazione in Questura al fine di formalizzare la domanda di Protezione Temporanea. Quest’ultima avrà la durata di un anno. È necessario recarsi al Punto vaccinale anticovid (Strada Minutara, 1) per ottenere l’STP previa realizzazione di un tampone. In alcuni casi, l’AUSL potrebbe suggerire l’applicazione del vaccino laddove assente oppure nei casi in cui i mesi trascorsi dall’applicazione dell’ultima dose lo permettano. Solo il 35% della popolazione ucraina gode di un ciclo vaccinale completo. Qualora ci fossero delle accoglienze spontanee, quindi non coordinate insieme agli enti pubblici, è necessario verificare il completamento di questi requisiti. In caso di necessità, si può contattare, da lunedì a sabato (8,00-14,00), il Centro stranieri di Modena (Viale Monte Kosica, 56) tramite mail all’indirizzo emergenzaucraina@caleidos.mo.it oppure telefonando al 3927285235.
Sulle accoglienze
Le accoglienze diffuse sono già state avviate. Dal 24 febbraio ad oggi, circa 1.600 persone sono arrivate a Modena. Questo dato non include gli arrivi spontanei e informali. Come già accaduto in altre emergenze, i primi ad arrivare sono coloro che vantano buone condizioni socioeconomiche. Di seguito, si prevede l’arrivo di coloro che hanno meno risorse dal punto di vista sociale, economico e relazionale.
Secondo quali criteri avviene l’incontro tra famiglia accolta e famiglia ospitante?
Alcuni criteri riguardano il tempo a disposizione da parte della famiglia ospitante, l’attivazione di reti relazionali durante l’accoglienza e la posizione geografica dell’abitazione offerta. Da qui la richiesta di compilare uno strumento che mira a raccogliere alcuni elementi utili per avviare accoglienze generative. Per Caritas diocesana, l’accoglienza inizia prima dell’ospitalità presso la propria abitazione. A tale proposito, proponiamo alcuni incontri di conoscenza tra chi ospiterà e chi verrà ospitato.
Quale ruolo per i mediatori linguistici e culturali?
Caritas diocesana ritiene fondamentale il ruolo dei mediatori linguistici e culturali. Per tale ragione, stiamo attivando alcuni canali per garantire al più presto questo servizio. I mediatori saranno fondamentali sin dal primo incontro: sarà il loro compito spiegare le fasi dell’accoglienza, così come i possibili scenari nel dopo-accoglienza, e potranno mediare in caso di difficoltà o dubbi emersi.
Quale sarà la partecipazione degli operatori Caritas?
Gli operatori di Caritas diocesana saranno disponibili per la realizzazione di un monitoraggio periodico dell’esperienza, per offrire ascolto e accompagnamento alla famiglia ospitante. Caritas diocesana rimane parte attiva nell’esperienza d’accoglienza.
Avete più informazioni per l’accoglienza di minori non-accompagnati?
L’accoglienza di minori non-accompagnati richiede la segnalazione previa ai Servizi sociali territoriali. Al momento, l’Emilia-Romagna ha accolto un totale di 6mila minori, di cui 247 non accompagnati. Presto avremo più indicazioni precise sull’eventuale accoglienza temporanea per minori. Come per tutti i minori domiciliati nel territorio, l’inserimento a scuola è vincolato all’obbligo vaccinale. Per sapere di più, consigliamo di visitare il sito ufficiale del MIUR: https://www.miur.gov.it/studenti-stranieri-inserimento-nelle-scuole-italiane.