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  • Estefano Tamburrini

Dall'accoglienza all'integrazione

Aggiornamento: 19 ago 2022


L’impegno di Caritas diocesana nell’accoglienza diffusa e solidale prosegue con 33 persone ucraine ospitate da 13 famiglie del territorio e due comunità parrocchiali. Un’esperienza comunitaria che si pone in continuità con le linee guida della Conferenza episcopale italiana (Cei) e realizzata in coordinamento con la Prefettura e il Comune di Modena. Il progetto di accoglienze diffuse e solidali è stato possibile grazie all’attivazione di tanti cittadini e cittadine che, sin dall’inizio della guerra in Ucraina, hanno offerto un prezioso contributo attraverso donazioni, disponibilità ad ospitare oppure offrendo il proprio tempo attraverso il volontariato; ma anche grazie al Banco Bpm, che ha contribuito con una cospicua somma di 10mila euro, i quali provengono da una raccolta fondi coordinata con Caritas italiana e che ha coinvolto dipendenti e clienti della banca.

La presenza dei mediatori ha permesso anche la rilevazione delle esigenze delle persone rifugiate che hanno frequentato i dispositivi del Centro Papa Francesco di Caritas diocesana

Oltre all’acquisto di alimenti freschi per un adeguato supporto alimentare, tali finanziamenti sono serviti ad avviare delle collaborazioni occasionali con le persone ucraine che da anni vivono nel nostro territorio. Una collaborazione di mediazione linguistica e culturale necessaria per entrare in relazione con le persone rifugiate: senza quest’ultima non sarebbe stato possibile raggiungere gli obiettivi del progetto. Per Caritas diocesana, l’attivazione dei mediatori linguistici e culturali ha permesso di valorizzare delle risorse già esistenti per favorire l’emergere di potenzialità nel territorio, facilitando una traduzione interculturale tra le persone rifugiate e la comunità ospitante (già nelle prime settimane, quest’ultima si è attivata mediante la disponibilità di oltre 70 posti letto per le persone rifugiate). La presenza dei mediatori ha permesso anche la rilevazione delle esigenze delle persone rifugiate che hanno frequentato i dispositivi del Centro Papa Francesco di Caritas diocesana, come la Scuola di italiano «Penny Wirton», alcuni laboratori di espressività e momenti convivialità attorno al cibo volti a costruire legami sociali con le persone incontrate.

La Chiesa di Modena ha sostenuto l’impegno progettuale degli operatori di Caritas diocesana, prevenendo così il protrarsi di una guerra che non si sarebbe limitata a poche settimane di durata.

Nelle prossime settimane, il lavoro dei mediatori culturali, così come l’impegno di figure professionali, tra cui psicologi e operatori sociali, sarà fondamentale nel promuovere l’attivazione della comunità oltre la singola famiglia accogliente. Attivazione, questa, che permetterà l’avvio di una nuova fase nell’accompagnamento delle persone accolte affinché la loro permanenza in Italia non si riduca a una lunga attesa del ritorno, ma possa divenire tempo di riscoperta delle risorse di ciascuno oltre che un’opportunità per consolidare i legami di una comunità chiamata ad essere una realtà evangelizzatrice, «che entra nella vita quotidiana degli altri, accorcia le distanze» (EG. 24) e che non si abitua «a vivere come se la guerra fosse una cosa lontana».

Oltre ai fondi sopracitati, l’arcidiocesi di Modena-Nonantola ha scelto di sostenere l’impegno progettuale degli operatori di Caritas diocesana, prevenendo così il protrarsi di una guerra che non si sarebbe limitata a poche settimane di durata.

L’insieme di queste azioni progettuali convergono con l’avvio del progetto Accogliere, promuovere, proteggere e integrare («Apri»), il cui finanziamento, previsto fino ad ottobre, sarà utile per dare continuità ai percorsi di integrazione a beneficio delle persone ucraine rifugiate in Italia. D’altro canto, Caritas diocesana continuerà nell’ascolto e accompagnamento di altre persone che, pur provenendo da altre latitudini, sono priorità per la Chiesa di Modena in quanto cittadini a pieno titolo di questa casa comune.


È possibile sostenere l’azione di Caritas diocesana tramite bonifico:

  • Iban IT25X0503412900000000004682

  • causale «Emergenza Ucraina»

Le donazioni ricevute dall’inizio della guerra in Ucraina ad oggi hanno reso possibile l’accoglienza di 33 persone rifugiate nel nostro territorio oltre alla realizzazione di alcuni momenti conviviali, formativi e laboratoriali svolti nel Centro Papa Francesco di Caritas diocesana. L’insieme di questi percorsi è stato possibile grazie all’attivazione di mediatori linguistici e culturali che hanno costruito ponti relazionali tra le persone rifugiate e le famiglie disponibili ad ospitare. Al fine di garantire un sostegno più efficace, sono state attivate anche delle figure professionali (counsellor e psicologi) che offrono un prezioso contributo nell’ascolto delle persone accolte. Con i fondi ricevuti è stato possibile, inoltre, acquistare degli alimenti freschi per sostenere le situazioni più vulnerabili o in difficoltà.


Per avere maggiori informazioni si può scrivere a immigrazione@caritas.mo.it

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