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Caritas Modenese

Emergenza Ucraina: aggiornamento del 3 marzo

“C’è un artigianato di pace che coinvolge ognuno di noi”

Modena, 03/03/2022

dalla Direzione Caritas


«C’è, infatti, una “architettura” della pace, dove intervengono le diverse istituzioni della società, e c’è un “artigianato” della pace che coinvolge ognuno di noi in prima persona»
Papa Francesco Messaggio per la pace 1 gennaio 2022

Caritas diocesana desidera esprimere la propria vicinanza agli operatori che sono in prima linea per ascoltare, accogliere e accompagnare il popolo ucraino, vittima di una escalation di violenza che non risparmia la popolazione civile. Questi “artigiani di pace” lavorano intensamente per ricomporre il tessuto comunitario di un Paese che, dall’inizio del conflitto ad oggi, ha visto partire circa 1 milione di persone in fuga dal conflitto (400.000 solo negli ultimi due giorni). La maggior parte di esse arriva nei Paesi limitrofi, dove le Caritas di Polonia, Romania e Moldavia lavorano in rete per accogliere coloro che abbandonano la propria terra per mettersi al riparo dalle ostilità. Segnaliamo che le previsioni parlano di 4 milioni di profughi e 12 milioni di persone in stato di bisogno nel territorio ucraino.


Oltre il protrarsi del conflitto dal 2014 ad oggi, l’emergenza pandemica e la conseguente crisi socioeconomica hanno portato a un aumento del numero di famiglie povere nel Paese. Nel 2021 vivevano al di sotto della soglia della povertà 3.5 milioni di persone.

Considerata la complessità dell’emergenza umanitaria, per Caritas diocesana, le donazioni in denaro restano al momento il modo più efficace per sostenere direttamente il popolo ucraino in queste ore drammatiche.

Allo stesso tempo si sta lavorando per costruire “ponti” sicuri, coordinandosi con Croce Rossa Internazionale.

Questa è la posizione assunta da Caritas Italiana al fine di valorizzare sia l’impegno di chi lavora sul campo, sia la disponibilità di tutte le persone di buona volontà che si sono rivolte a noi negli ultimi giorni.

Caritas Italiana ha già stanziato 100.000 € a sostegno di Caritas Ucraina e delle Caritas più vicine per rispondere ai bisogni immediati della popolazione.

Chiunque voglia sostenere gli interventi di Caritas italiana, può utilizzare il conto corrente postale n. 347013, fare una donazione online tramite il sito www.caritas.it, oppure si può collaborare tramite bonifico bancario:

  • Banca Popolare Etica, via Parigi 17, Roma –Iban: IT24 C050 1803 2000 0001 3331 111

  • Banca Intesa Sanpaolo, Fil. Accentrata Ter S, Roma – Iban: IT66 W030 6909 6061 0000 0012 474

  • Banco Posta, viale Europa 175, Roma – Iban: IT91 P076 0103 2000 0000 0347 013

  • UniCredit, via Taranto 49, Roma – Iban: IT 88 U 02008 05206 000011063119.

Per queste ragioni Caritas diocesana non organizza raccolte ed invii di generi di prima necessità.

Don Marco Pagniello, direttore di Caritas Italiana, ci ha esortato a “confinare le emozioni, pur riconoscendole e fare spazio alla razionalità”. Non è sufficiente un intervento emergenziale per rispondere a un problema che richiederà settimane, mesi e forse anni per la ricostruzione non solo di edifici distrutti ma soprattutto di storie di vita, biografie, contesti sociali.

La nostra scelta è dovuta, da un lato, all’oggettiva impossibilità di far pervenire tali aiuti in territorio ucraino e, dall’altro, alla necessità di coordinare il nostro lavoro con quello delle Caritas Ucraina e delle Caritas di Polonia, Romania e Moldavia.

Per l’accoglienza di persone e famiglie in fuga dal conflitto

Caritas diocesana promuove le accoglienze piccole e diffuse, già sperimentate sul territorio modenese in occasioni precedenti. Le Comunità parrocchiali e le famiglie disponibili ad accogliere potranno contare sull’accompagnamento e il monitoraggio di Caritas diocesana.

Nella fase pre-accoglienza, sarà necessario valutare le condizioni e la disponibilità delle strutture predisposte all'accoglienza. Si valuterà poi se affidare queste strutture a Enti accreditati per accoglienza o ad una gestione diretta di Caritas Diocesana, su numeri necessariamente limitati.


Caritas Italiana ci chiede di poter accogliere con stile di accoglienza diffusa gratuita 15-16 persone.

Sarà necessario, inoltre, entrare in contatto con l’AUSL e con la Prefettura per notificare l’arrivo delle persone accolte.

Alla luce degli arrivi spontanei di alcune famiglie che si ricongiungono con i propri cari nel nostro territorio, Caritas diocesana ribadisce infine l’invito ad entrare in contatto con i cittadini che partecipano alla vita della nostra comunità al fine di conoscere, mappare e accompagnare le situazioni che richiedano l’intervento della rete Caritas.

È fondamentale mappare assieme ai nostri pastori, i reverendi parroci, i responsabili delle Caritas Parrocchiali, singole donne e uomini di buona volontà l’evoluzione dei flussi migratori.


In tal senso, la Prefettura chiede aiuto a Caritas Diocesana per restituire le evoluzioni quotidiane del fenomeno. Per maggiori informazioni è possibile rivolgersi a immigrazione@caritas.mo.it

L’intento di Caritas diocesana è quello di agire in una logica di corresponsabilità e coordinamento con gli operatori presenti in un territorio che dal 2014 ad oggi non ha conosciuto una pace autentica.

In questa lunga crisi, aggravata dal conflitto in corso, le Caritas in Ucraina cercano di dare continuità a progetti di sostegno medico ed alimentare, sostegno abitativo, tutela dei minori e supporto psicosociale per le persone coinvolte in questo dramma.

Con il sostegno di Caritas italiana, si cerca inoltre di dare continuità ai progetti relativi alla disabilità, assistenza domiciliari e accoglienza dei profughi.

Tutto ciò avviene mentre le istituzioni cercano di ricostruire un’architettura di pace danneggiata nella notte tra il 23 e 24 febbraio.

Alleghiamo l'ultimo comunicato della Conferenza Episcopale Italiana (CEI) e il Dossier di Caritas Italiana che offre un approfondimento sull'emergenza in corso.


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