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Estefano Tamburrini

Arance solidali, scelta di giustizia.

Il progetto promosso dal Laboratorio di Animazione Caritas e realizzato con «Sos Rosarno», che al sostegno ai più fragili unisce la sensibilizzazione alla legalità, ha visto aderire 32 parrocchie.


Nei mesi di novembre e dicembre scorsi Caritas diocesana ha attivato, per il secondo anno consecutivo, l’iniziativa «Avvento di fraternità». Una campagna di animazione e sensibilizzazione rivolta alle comunità parrocchiali della diocesi di Modena-Nonantola, che vi partecipano attraverso l’acquisto di arance prodotte dalla rete di cooperative e agricoltori di «Sos Rosarno».


Alla campagna hanno aderito un totale di 32 parrocchie, le quali hanno acquistato 5.000 chili di arance destinandole, in occasione delle feste natalizie, alle famiglie e persone accompagnate dalle Caritas parrocchiali.


Si costruisce così un percorso che va dal produttore al consumatore finale in una logica alternativa, e cioè di riconoscimento reciproco, dove a prevalere non sono il profitto né gli interessi individuali sovente alienati dal contesto sociale e ambientale, ma il rispetto e la promozione della dignità della persona, dei diritti della terra e dei lavoratori. «Sos Rosarno» è un’associazione che riunisce piccoli contadini, pastori e produttori agricoli, piccoli artigiani, braccianti stagionali, disoccupati e attivisti che, insieme ad altri cittadini, si riuniscono per dare vita a un modello di economia solidale. Si tratta di una rete che ispira le proprie azioni nel paradigma della decrescita come orizzonte di sviluppo locale sostenibile; e che propone un ecosistema di solidarietà possibile, che tiene conto delle implicazioni vissute nelle diverse fasi della filiera di produzione. Consapevolezza, questa, che ci aiuta comprendere che il sottocosto di certi prodotti che acquistiamo nel supermercato è sempre pagato da qualcun altro (S. Liberti, 2019); e a smettere di replicare dei comportamenti e scelte di consumo che legittimano le disuguaglianze laddove:

«vi è chi ha diritto di mangiare a poco prezzo e chi non ha diritto a un salario decente» [C. Saraceno, 2021]

Questo approccio si pone in netta Il progetto realizzato con «Sos Rosarno», che al sostegno ai più fragili unisce la sensibilizzazione alla legalità, ha visto aderire 32 parrocchie controtendenza con il rapporto di dominanza esercitato dalla grande distribuzione organizzata nei confronti dei produttori, e che dà vita a catene di sfruttamento che schiaccia gli altri componenti della filiera fino a gravare sui braccianti, i quali sono costretti a lavorare irregolarmente per mantenere basso il prezzo del prodotto finale. Per rompere questa catena, la rete di «Sos Rosarno» lavora direttamente con i gruppi di acquisto, i quali, dopo aver aderito liberamente a una Carta di valori dell’associazione, decidono di entrare in una relazione diretta con i produttori e di promuovere una tutela più effettiva dei loro diritti.


L’impegno di «Sos Rosarno» restituisce una fotografia dei diritti come l’esito di un processo non concluso, di un’elaborazione culturale sempre a rischio arretramenti e che richiede, pertanto, una continua partecipazione cittadina affinché questi ultimi siano interiorizzati nell’immaginario collettivo. Un impegno rivoluzionario e dirompente, soprattutto se realizzato nella Piana di Gioia Tauro, dove il vuoto lasciato dall’assenza dello Stato viene colmato dalle logiche della criminalità organizzata che, oltre all’esercizio dispotico di un potere illegittimo, ha reso proprie le logiche degenerative di una globalizzazione nella quale circolano le merci ma non i diritti. Una situazione che «Sos Rosarno» mira a contrastare attraverso un movimento culturale, che consiste nella promozione di modelli alternativi di produttività, di cura e di legalità che aprono le porte alla costruzione di futuri possibili.


Un impegno dinanzi al quale nessuno di noi può restare indifferente.




Per saperne di più sulle Arance Solidali di SOS Rosarno guarda il video realizzato dal Clan y Fuoco "La Rupe"


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