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  • Massimiliano Ferrarini

Agire insieme, oltre la logica del profitto


«È uno degli esempi di come, nella società attuale, ci siano organizzazioni e persone che lavorano per gli altri fuori da logiche di profitto». Così alcuni dipendenti della Maserati hanno definito la Caritas diocesana in occasione di una giornata formativa tenutasi lo scorso 12 luglio. Un’altra definizione parla di «un’organizzazione che fa parte della comunità e che concorre, insieme a quest’ultima, nel sostegno e miglioramento della comunità stessa».

Erano ventuno i dipendenti della casa automotrice coinvolti in una giornata formativa che ha cambiato le loro prospettive sul lavoro nel sociale. La giornata s’inserisce nell’ambito del progetto 8xmille «Verso un’ecologia della vita quotidiana» con sede presso il condominio “Prato Verde” di Via Nonantolana e l’adiacente Parco XXII Aprile.


Nella stessa data, il Condominio ha ospitato la Festa dei vicini, a cui hanno aderito numerose famiglie e un gruppo di oltre quaranta adolescenti del quartiere che ha organizzato un torneo di calcio aperto a tutti. Una giornata resa possibile grazie al contributo di tanti che vedono nel Parco XXII Aprile un luogo determinante per la coesione della comunità locale. Oltre allo staff della Maserati, hanno partecipato l’associazione GVC, la Parrocchia di San Giovanni Evangelista, l’associazione Alchemia e la Cooperativa Oltremare, che hanno contributo in diversi modi. Si è trattato di un momento di festa capace di interrompere la quotidianità, celebrando la bellezza della condivisione.


A tal fine, sono state effettuate alcune azioni di cura dei luoghi di vita insieme ai vicini del condominio. Tra queste azioni: è stata costruita una panchina, messa a disposizione della cortiliva del condominio, utilizzando materiali di recupero.

Altri volontari si sono resi disponibili ad aiutare i giovani a predisporre gli spazi pubblici del parco per il torneo serale: guidati da alcuni rappresentanti di Legambiente, i giovani, di età compresa tra i 15 e i 18 anni, hanno curato la manutenzione dei campi da calcio, così come la pulizia di una parte di esso.


Altrettanto importante il contributo delle partecipanti del Laboratorio di sartoria di Caritas diocesana, che ha curato le divise utilizzate durante la manifestazione sportiva. L’insieme di queste azioni vuole rispondere all’interrogativo: «Cosa posso fare per essere cittadino attivo della comunità in cui vivo?». Domanda centrale nella promozione di un paradigma della partecipazione, che pone al centro il cittadino, chiamato a contribuire e prendere parola rispetto ai problemi che rileva e vive ogni giorno. La collaborazione indispensabile delle istituzioni, la sensibilità delle associazioni presenti e la generosità di tanti cittadini che hanno creduto in questa iniziativa lasciando un segno di speranza concreta. Tutti i presenti si sono salutati con la promessa di trasformare questa giornata in uno stile quotidiano. Per dirla ancora con le parole emerse in giornata, è stato sperimentato «un modo di prendersi cura della comunità, coinvolgendola per promuoverne il miglioramento»; uno stile in cui, come diceva il pedagogista Paulo Freire:

«nessuno educa nessuno, nessuno si educa da solo, gli uomini si educano insieme, con la mediazione del mondo»


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