Presso la parrocchia di Gesù Redentore a Modena, lo scorso 25 ottobre, si sono incontrati oltre 50 volontari provenienti dalle caritas parrocchiali della diocesi, per interrogarsi sul senso e lo stile dell'animazione alla carità nei propri territori e parrocchie. Relatore dell'incontro Francesco Spagnolo, del settore animazione della Caritas Italiana, con la partecipazione del Vicario Generale Mons. Giuliano Gazzetti, del Direttore della Caritas Diocesana, Eros Benassi e della Vicedirettrice Maria Rita Fontana, responsabile del Laboratorio di Animazione e Formazione delle Caritas parrocchiali, con il quale è stato promosso l'incontro.
"Caritas che è animazione, non è creare servizi o aumentare il numero di volontari", ha spiegato Francesco Spagnolo, che nel suo intervento ha aggiunto che animare "è annunciare Cristo, comunicare il Vangelo, con parole e azioni. Animare è più che educare/formare, poiché prevede contemporaneamente una doppia prospettiva: “animare ALLA carità” che mi pone nella prospettiva di rivolgermi agli altri e “animare LA carità”, che mi invita a guardare me stesso, al mio modo di vivere la carità, perché sia testimonianza dell’amore di Dio per gli uomini. L’ animazione di comunità è un processo, uno stile di promozione e gestione di iniziative, di progetti, un modo di realizzarli e radicarli nel territorio. Si tratta di generare, attraverso la pedagogia dei fatti, processi che si sviluppano dentro una molteplicità di azioni tra loro collegate e finalizzate, non l’esito di un singolo progetto. Il mandato è quello di aiutare la Chiesa a crescere nella capacità di comunicare, con creatività, il Vangelo, l'amore di Dio e la salvezza per l'uomo, attraverso la testimonianza, oltre che attraverso l'annuncio e la celebrazione."
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